sabato 25 febbraio 2012

Chi va avanti.. E chi si ferma a metà del viaggio.

Error 404: page not found. Tipico messaggio di errore con cui i nostri browser spesso ci sorprendono quando stiamo cercando qualcosa in rete. Spesso magari quando ciò che cerchiamo è importante e urgente.

E spesso capita anche con le persone. L'incomprensione. La sensazione di parlare con qualcuno e capire che quello che cerchi di spiegargli è come una query di ricerca che nel suo cervello non trova riscontri. Not found.

Capita che una sera sei fuori con gli amici, e ad un certo punto è come se tutti i suoni intorno a te divenissero sfumati e si abbassassero di volume, e le persone che ti circondano si trasformassero in un'unica massa informe nella foschia. E una voce echeggia profonda nella testa: "ma cosa ci sto a fare qui?"
In questa atmosfera languida, in questo frastuono di dischi mixati alla cazzo di cane (quella che qualche audace dj improvvisato si propone di definire musica) in mezzo a un mare di manichini? Gente che cerca di distinguersi, gente snob, fighette con il bicchierino di vinello bianco, manco a dirlo, tutte con le stesse movenze, atteggiamenti. Persone che nel tentativo di distinguersi tra loro, inevitabilmente divengono al contrario, omologate, come automi prodotti in serie. Ma non c'è solo questo. Nei locali trovi tutti gli stereotipi immaginabili della società giovanile moderna. Gli ubriaconi festaioli cronici, i figli di papà, gli asociali, i consumatori quasi abituali di coca, i finti anticonformisti, i nerd, i saccenti tuttologi..un meltin' pot di superficialità, e di approssimatività, dove è più unico che raro aspettarsi di incontrare casualmente persone un po' di spessore, con cui poter parlare di qualcosa che non sia solo automobili, calcio, moda chic, ... E tu li, leggermente ebbro nel migliore dei casi, col tuo bicchierino in mano, lo guardi e pensi che non ti senti parte di quel sistema sociale, in cui il materialismo e la falsità la fanno da padroni. Un teatrino di maschere in cui ti pare di riuscire a cogliere negli occhi della gente la solitudine e la costante ricerca dell'approvazione altrui. E provi quasi pena, per chi non sa capire l'importanza di sentimenti e valori più autentici. Il mondo moderno ci costringe a perdere la nostra sensibilità, verso ciò che ci circonda e verso le persone.

Tra le altre cose capita anche di sentirsi distanti anni luce dalla cerchia di persone con cui trascorri i weekend, tra un rum e pera, un Grey Goose-Martini, un Montenegro e chissà cos'altro, ad ascoltare sempre i soliti discorsi, di chi non ha più argomenti di cui parlare, le solite lamentele sulle donne che non capiscono gli uomini, i discorsi maschilisti, e ti senti stanco. Tutto ciò mi debilita, ho bisogno di aria, respiro, fatemi scappare da questo mondo, dalla ricerca del tutto e nulla! Datemi un film, una coperta e un the caldo.. Datemi un karaoke sotto casa, si ora si ragiona.. Datemi un libro di Dan Brown, o Giorgio Faletti, o il mio libro di Scienza delle Finanze.. Preferisco studiare.

Settimana dopo settimana non sopporto più nulla, non desidero altro se non chiudere questa esistenza approssimativa, e seguire l'onda dei cambiamenti della mia vita. Molto è cambiato in poco tempo, molto sta cambiando, IO stesso sto cambiando. È il tempo di seminare, investire su se stessi, sul futuro, su un percorso universitario che sicuramente aprirà nuove porte, su una crescita culturale, personale, e possibilmente sociale. Continuare a scrutare silenziosamente e con rigore i meandri labirintici del mondo del lavoro, in questo dedalo di offerte e possibilità. Definire obiettivi, correre incontro a se stessi, curarsi del proprio benessere psicofisico, e curare quei legami sociali, quelle poche relazioni autentiche che danno alla vita un sapore sempre nuovo e frizzante.

Si, forse è il momento di maturare una decisione definitiva. Perché è evidente che se non riesci a spiegare a chi dovrebbe essere amico che la vita va al di là delle languide serate al bar, che c'è di più, che esiste altro, che vivere a volte richiede sforzi e sacrifici, e passare 6 sere su 7 fuori casa non è vita, In quel momento capisci che una comunicazione è impossibile, come tra computer che tentano di interagire ma usano protocolli diversi. Tagliare rapporti fa sempre male, anche in minima parte, d'altro canto dal momento in cui decidi di seguire una strada, devi considerare la possibilità che qualche compagno di viaggio non prosegua con te. Questa è la vita, questo è il cammino nella Route 66.

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