venerdì 9 novembre 2018

Diario di Digiuno - Giorno 4 - La fine prematura del mio percorso dopo 96 ore senza cibo


9 novembre 2018 ore 14:09

Ebbene sì, purtroppo e, devo dire, a malincuore, dopo ben 96 ore in cui non ho toccato altro cibo se non l'acqua, sono costretto a interrompere questo mio viaggio-esperimento.

Non perchè senta fisicamente il bisogno di mangiare, anzi. Oggi per tutta la mattina non ho avuto fame una sola volta, e nemmeno voglie particolari come i giorni scorsi. Ieri sera sono stato tentato per l'ultima volta da dolcetti al cioccolato, e resistere per oltre due ore con il profumo sotto il naso è stata quasi una piccola tortura (niente che io non potessi affrontare).

Devo confessare che provo quasi, anzi, senza quasi, dispiacere a dover ricominciare a mangiare. Mi era stato detto che dopo aver scollinato il terzo o il quarto giorno, il Digiuno sarebbe diventato ancora più piacevole. E, ad onor del vero, devo dire che sono d'accordo. E questo è uno dei motivi per cui quando si sceglie di affrontare questo percorso è bene darsi una scadenza molto precisa.

Riportando i consigli che ho ricevuto nel corso delle mie ricerche, scegliere una scadenza precisa è funzionale per 2 motivi:

1. Disciplina; se inizi un percorso e poi molli alle prime difficoltà, questo non ti rende più forte, e tendenzialmente non serve. Qualunque processo di crescita ed evoluzione si fonda sul superamento delle difficoltà, non sulla ritirata al primo ostacolo. Personalmente, l'aver superato il quarto giorno, mi fa sentire in grado di affrontare ogni cosa, e sono sicuro di voler applicare d'ora in avanti questa filosofia di rinunciare a piaceri immediati disfunzionali rispetto allo stile di vita che ho deciso di avere, per ottenere qualcosa di più grande, per ottenere grandi risultati, realizzare i miei sogni, e vivere una vita familiare serena, pur con tutte le difficoltà del caso, trasmettendo a chiunque i miei valori.

2. Il secondo motivo per cui darsi una scadenza, è che la depurazione che il digiuno porta, a livello fisico, con l'eliminazione di tutte le tossine accumulate nel tempo, unito alla depurazione mentale da pensieri negativi, stress, unita alla maggiore lucidità mentale, alla sensazione di voglia di fare, di scrivere, di creare, studiare, apprendere, pensare, e a quella conseguente purificazione spirituale che l'introspezione porta con se, rende molto facile decidere di proseguire oltre. Questo si scontra, tuttavia, con i possibili problemi fisici che il digiuni può portare. La scienza insegna che un corpo umano, privato del nutrimento può sopravvivere, utilizzando le sue riserve, fino a un massimo di 25 giorni, dopodichè ogni giorno aggiuntivo di digiuno conduce inevitabilmente all'autodistruzione e a conseguenze facilmente immaginabili. In questo senso darsi un termine diventa assolutamente fondamentale.

Io stesso, oggi mi sento benissimo, non ho fame, non ho voglia di cibo, e potrei lavorare per ore instancabilmente. Tuttora, mentre scrivo non mi fermerei più. Non mi fermerei più di pensare, ragionare, leggere. E' una sensazione magnifica, e anche per questo mi dispiace di non poter arrivare al settimo giorno come avevo programmato in origine.

Anche ieri pomeriggio dopo la 72esima ora di digiuno, lavorando con Excel ho provato nel corso della giornata, fino a circa metà pomeriggio, un costante incremento della mia capacità di focus e concentrazione, salvo poi vederla diminuire dapprima lentamente e poi più velocemente appena tornato a casa.

Una cosa che consiglierei, per precauzione, almeno per affrontare in sicurezza i primi 3 giorni, soprattutto se lo si fa in periodo lavorativo, è quello di portare con sé delle fonti di zuccheri liberi, assimilabili velocemente dal corpo, in modo da evitare svenimenti, ecc. Io non ne ho avuto bisogno, i 5 litri d'acqua assunti giornalmente mi sono bastati e non ho mai avuto sensazoni che anticipavano uno svenimento o un crollo di qualche genere. E' stato parecchio difficile e anche doloroso l'appuntamento con i bisogni fisiologici intestinali nella notte tra il secondo e il terzo giorno. Ovviamente alimentandosi solo ad acqua non si si possono aspettare "risultati solidi", se non in piccola parte.

La cosa positiva del digiuno è che in questo periodo, sebbene fegato e reni siano sottoposti ad uno sforzo maggiore (il metabolismo dei grassi è infatti gestito dal fegato, e l'espulsione dell'acetone e degli altri prodotti di scarto), lo stomaco e l'intestino per un po' possono riposarsi. Ipotizzo, ma senza conoscenze scientifiche, quindi è una pura congettura, che questo sia uno dei motivi per cui apparentemente si ha la sensazione di avere più energia, almeno a livello mentale.

Non ci  si rende conto di quanto gli zuccheri, oltre un certo limite "droghino" il cervello finche non si prova a digiunare. Per mia fortuna, non ho provato i mal di testa lancinanti che alcuni dicono di provare durante il digiuno. Secondo me questo deriva dal fatto che ormai da un po' di tempo ho rimosso quasi completamente (salvo rare eccezioni) gli zuccheri liberi dalla mia dieta, che più in generale tende ad essere povera, o "giusta" di carboidrati. Probabilmente il mio cervello non ha sentito un grosso shock rispetto alla quantità di zuccheri che riceveva prima.

Ritengo che quanto più malsana sia la dieta che uno fa prima di digiunare, tanto più forte sia il mal di testa tra il secondo e il terzo giorno. Io l'ho visto come un indice del fatto che mi sto alimentando correttamente, anche se ogni tanto mi concedo qualche piccolo lusso.

In conclusione... credo che ripeterò almeno 2 volte l'anno, possibilmente in primavera e autunno, che sono tipicamente stagioni in cui la natura si rinnova, per rinnovarmi anche io, tramite questa pratica così bella e profonda che ti ricorda quali sono le cose che veramente contano nella vita, e ti insegna che se puoi rinunciare per qualche giorno ad un bisogno che è ritenuto fondamentale (e qui non intendo il normale e fisiologico nutrimento, ma intendo il mangiare male e oltremisura per il piacere della gola) allora puoi rinunciare anche a tutte quelle frivolezze che non portano alcun valore aggiunto alla tua vita e a quella di chi ti sta accanto.

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